Montalbano Jonico

Le origini di questo splendido paese sono molto incerte, forse risalenti al IV secolo a.C. I reperti archeologici rinvenuti nel suo abitato sono di età ellenistica. Probabilmente fu, come Pandosia, alleata di Roma durante la battaglia di Heraclea, che vide fronteggiarsi le forze romane a quelle epiriote alleate dei tarantini e capitanate da Pirro. In età romana beneficiò dei percorsi della transumanza che ancora oggi l'attraversano, nonché della floridezza di Heraclea, ricadendo all'interno della Siritide. Va tuttavia segnalata la presenza di un sito dell'Età del bronzo nel suo territorio in contrada Iazzitelli.

Nel suo territorio è importante la fattoria ellenistica di Andriace risalente al III secolo a.C. probabilmente parte di un piccolo abitato agricolo. In contrada Ucio, sulla destra del Cavone (antico Akalàndros) furono trovate le famosissime Tavole di Heraclea, tavole bronzee incise in greco relative alla suddivisione agraria dei territori dei santuari di Dioniso e di Atena nel IV secolo a.C.; sul retro è incisa, in latino, la Lex Iulia Municipalis del I secolo a.C. Oggi le due tavole sono conservate presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Dal Medioevo in poi fu feudo appartenuto a seguire ai Sanseverino, ai Villamari, ai Toledo e agli Alvarez. Importante, alle falde del Piano Cerulli, sull'Agri, i ruderi del monastero bizantino di San Nicola de Sylva. In età federiciana il monastero fu occupato dai monaci cistercensi. Nel 1555 la cittadina venne saccheggiata dai Turchi. Rilevante è il tracciato della cinta muraria esterna di età aragonese e poi ristrutturata, nella veste attuale, in seguito al saccheggio turco. Dal 1799 fu molto attiva nel movimento antiborbonico. Nel 1863 al nome Montalbano fu aggiunto l'appellativo Jonico, a indicare il mare su cui il territorio comunale si affacciava. A partire dal 1932, e fino ai primi anni '60 del Novecento, Montalbano fu una delle stazioni delle Ferrovie Calabro Lucane. Nel 1959 prima e nel 1974 poi, il territorio, prima molto esteso, si ridimensionò notevolmente, in seguito all'acquisizione dell'autonomia da parte delle due frazioni di Policoro e Scanzano Jonico.

Le origini di questo splendido paese sono molto incerte, forse risalenti al IV secolo a.C. I reperti archeologici rinvenuti nel suo abitato sono di età ellenistica. Probabilmente fu, come Pandosia, alleata di Roma durante la battaglia di Heraclea, che vide fronteggiarsi le forze romane a quelle epiriote alleate dei tarantini e capitanate da Pirro. In età romana beneficiò dei percorsi della transumanza che ancora oggi l'attraversano, nonché della floridezza di Heraclea, ricadendo all'interno della Siritide. Va tuttavia segnalata la presenza di un sito dell'Età del bronzo nel suo territorio in contrada Iazzitelli.

Nel suo territorio è importante la fattoria ellenistica di Andriace risalente al III secolo a.C. probabilmente parte di un piccolo abitato agricolo. In contrada Ucio, sulla destra del Cavone (antico Akalàndros) furono trovate le famosissime Tavole di Heraclea, tavole bronzee incise in greco relative alla suddivisione agraria dei territori dei santuari di Dioniso e di Atena nel IV secolo a.C.; sul retro è incisa, in latino, la Lex Iulia Municipalis del I secolo a.C. Oggi le due tavole sono conservate presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Dal Medioevo in poi fu feudo appartenuto a seguire ai Sanseverino, ai Villamari, ai Toledo e agli Alvarez. Importante, alle falde del Piano Cerulli, sull'Agri, i ruderi del monastero bizantino di San Nicola de Sylva. In età federiciana il monastero fu occupato dai monaci cistercensi. Nel 1555 la cittadina venne saccheggiata dai Turchi. Rilevante è il tracciato della cinta muraria esterna di età aragonese e poi ristrutturata, nella veste attuale, in seguito al saccheggio turco. Dal 1799 fu molto attiva nel movimento antiborbonico. Nel 1863 al nome Montalbano fu aggiunto l'appellativo Jonico, a indicare il mare su cui il territorio comunale si affacciava. A partire dal 1932, e fino ai primi anni '60 del Novecento, Montalbano fu una delle stazioni delle Ferrovie Calabro Lucane. Nel 1959 prima e nel 1974 poi, il territorio, prima molto esteso, si ridimensionò notevolmente, in seguito all'acquisizione dell'autonomia da parte delle due frazioni di Policoro e Scanzano Jonico.

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