Migliaia di anni di storia scritti in una roccia friabile e porosa come il tufo. Una città che, come una scultura, nasce non dall’aggiunta, ma dalla continua sottrazione di materia. In questo labirinto di vuoti e di pieni unico al mondo, il cancello d’ingresso del FAI è Casa Noha. Cinque semplici vani che dominano il Sasso Caveoso, proprio vicino al Duomo, e che si propongono come suggestiva anticamera per il visitatore curioso di addentrarsi nell’anima di Matera, con un inedito progetto culturale e di comunicazione multimediale.

La storia di Casa Noha è analoga a tante altre custodite nei Sassi. Una storia di riuso degli spazi,, di vita quotidiana scandita dall’architettura naturale del tufo. Una storia antica che inizia nel XVI secolo, quando la nobile famiglia Noha dà forma a uno degli esempi più significativi di architettura privata nei Sassi. Una storia semplice, come quella delle famiglie Fodale e Latorre che nel 2004 scelgono di donare Casa Noha al FAI, perché la roccia in cui è scavata non si sbricioli perdendosi nella riconversione talvolta “infedele” delle opere di ricostruzione dei Sassi, ma resti a testimoniare la memoria di chi aveva abitato quelle stanze attraverso un intervento di conservazione e di valorizzazione a beneficio della collettività.

Le pareti di Casa Noha non raccontano infatti solo la vita di un’antica dimora ma si tramutano nel teatro di una storia narrata di Matera, dalla Preistoria al giorno d’oggi. Attraverso un’esperienza immersiva, il racconto filmato I Sassi invisibili. Viaggio straordinario nella storia di Matera, un progetto di Giovanni Carrada, offre al visitatore la prima ricostruzione completa della storia della città. Una narrazione appassionante valorizzata dall’accurato lavoro di un team di venti specialisti che si è confrontato con la complessità del territorio da diverse prospettive: dall’architettura alla storia dell’arte, dall’archeologia alla storia del cinema. Un materiale documentario inedito e di grande valore scientifico il cui obiettivo principale non è la semplice promozione turistica ma far riaffiorare la memoria di una città quasi imprigionata nel tufo in cui è scavata.

NOTA: Da Novembre a Marzo aperto dalle 10:00 alle 16:30

Migliaia di anni di storia scritti in una roccia friabile e porosa come il tufo. Una città che, come una scultura, nasce non dall’aggiunta, ma dalla continua sottrazione di materia. In questo labirinto di vuoti e di pieni unico al mondo, il cancello d’ingresso del FAI è Casa Noha. Cinque semplici vani che dominano il Sasso Caveoso, proprio vicino al Duomo, e che si propongono come suggestiva anticamera per il visitatore curioso di addentrarsi nell’anima di Matera, con un inedito progetto culturale e di comunicazione multimediale.

La storia di Casa Noha è analoga a tante altre custodite nei Sassi. Una storia di riuso degli spazi,, di vita quotidiana scandita dall’architettura naturale del tufo. Una storia antica che inizia nel XVI secolo, quando la nobile famiglia Noha dà forma a uno degli esempi più significativi di architettura privata nei Sassi. Una storia semplice, come quella delle famiglie Fodale e Latorre che nel 2004 scelgono di donare Casa Noha al FAI, perché la roccia in cui è scavata non si sbricioli perdendosi nella riconversione talvolta “infedele” delle opere di ricostruzione dei Sassi, ma resti a testimoniare la memoria di chi aveva abitato quelle stanze attraverso un intervento di conservazione e di valorizzazione a beneficio della collettività.

Le pareti di Casa Noha non raccontano infatti solo la vita di un’antica dimora ma si tramutano nel teatro di una storia narrata di Matera, dalla Preistoria al giorno d’oggi. Attraverso un’esperienza immersiva, il racconto filmato I Sassi invisibili. Viaggio straordinario nella storia di Matera, un progetto di Giovanni Carrada, offre al visitatore la prima ricostruzione completa della storia della città. Una narrazione appassionante valorizzata dall’accurato lavoro di un team di venti specialisti che si è confrontato con la complessità del territorio da diverse prospettive: dall’architettura alla storia dell’arte, dall’archeologia alla storia del cinema. Un materiale documentario inedito e di grande valore scientifico il cui obiettivo principale non è la semplice promozione turistica ma far riaffiorare la memoria di una città quasi imprigionata nel tufo in cui è scavata.

NOTA: Da Novembre a Marzo aperto dalle 10:00 alle 16:30

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